14 FEBBRAIO 2008: FUSCO ASSOLTO!Il fatto non costituisce reato, questa la sentenza per Ettore Fusco Capogruppo della Lega Nord sotto accusa per il reato di istigazione a delinquere per avere, secondo la pubblica accusa, istigato ed incitato i suoi concittadini a devastare un campo nomadi dandolo alle fiamme.
Ettore Fusco la sera del 21 dicembre 2006 durante un consiglio comunale si schierò apertamente contro il campo nomadi che l'Amministrazione del Sindaco Ramazzotti stava predisponendo all'ingresso del paese.
Con circa un migliaio di operesi scesi in piazza, tra quelli presenti in aula consiliare e quelli in strada nelle vie adiacenti il Comune, il Consigliere del Carroccio contestò apertamente il Sindaco e la sua scelta di portare illegittimamente un campo nomadi proprio all'ingresso di Opera, davanti al nuovo quartiere residenziale ancora in costruzione, incurante dei problemi connessi legati alla sicurezza ed all'ordine pubblico.
I cittadini ascoltarono il leghista promuovere una protesta, dei moti di resistenza, delle opinioni legate all'esigenza di difendere il proprio territorio. Gli operesi infatti ascoltarono le legittime proteste di Ettore Fusco e seguirono lui, anzichè farsi abbindolare dal Sindaco diessino Ramazzotti che parlava di emergenza umanitaria, in un impresa durata un mese e mezzo che ha portato alla vittoria di un paesino sulla prepotenza ed arroganza dello Stato.
Un mese e mezzo di presidio fisso, giorno e notte, dinanzi ad un campo nomadi che alla fine è stato smantellato grazie ai cittadini che non hanno creduto alle demagogiche promesse di chi assicurava, come in tutti gli altri campi, che gli occupanti fossero tutti lavoratori, onesti ed integrati cittadini europei.
"Se sono europei rispettano le leggi europee" è stata la risposta unanime degli operesi e "se rispettano le leggi europee, vanno a lavorare e si comprano casa" la conclusione di tutti.
"Via da Opera chi non rispetta la legalità" il motto dei presidianti, ed alla fine non avendo potuto dimostrare la legittimità del campo, su territorio dei cittadini di Opera e quindi abusivo in partenza, il Prefetto ha dovuto spedire altrove la carovana di rom.
La civiltà non ha vinto, Opera si invece, poiché avremmo voluto vedere lo Stato risolvere il problema di settanta persone imponendo loro di trovarsi un lavoro ed una casa pena l'espulsione.
Opera era disponibile anche ad agevolare un fenomeno di integrazione che giova alla sicurezza degli stessi operesi ma questa non doveva consistere in una baraccopoli all'ingresso del paese.
Oggi comunque Ettore Fusco è finalmente libero e lo Stato ha riconosciuto, grazie alla sentenza di un Giudice eroico, Marco Maria Alma, e la difesa appassionata quanto efficace di un Avvocato da combattimento, Simona Norreri del foro di Milano, che difendere il proprio territorio non è reato.
Questo sembra poco agli occhi di molti... ma è un ulteriore passo verso la liberazione della Padania.
Nel compiacerci di questo però rivolgiamo agli altri otto operesi in attesa di giudizio un augurio di assoluzione, alla pari del Consigliere Comunale, poiché questi nostri concittadini non hanno fatto altro che lottare con noi per un ideale di libertà.
La loro battaglia, condotta sempre pacificamente, era negli interessi di tutti noi e questo non lo dimentichiamo. Così come non dimentichiamo che per essere liberi bisogna essere prima di tutto padroni in casa propria e gli operesi, grazie anche a questi otto amici, lo sono ancora.
(Foto: Fusco durante una delle sue proteste. Sempre dalla parte della gente.)Libertà