COMUNICATO STAMPA: OPERA, ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE DI RAMAZZOTTI

Opera, 28 febbraio 2008.
Non poteva finire in modo più inglorioso il suo mandato di Sindaco, Alessandro Ramazzotti di Opera, l'artefice del campo rom imposto ai cittadini ma osteggiato fino alla sua definitiva rimozione proprio dagli stessi operesi che poi sono finiti sotto processo.
Prima della sentenza penale però sono stati sottoposti a giudizio mediatico dalla stampa e dalle televisioni che hanno preso per vere, e riportato virgolettate, le dichiarazioni del Sindaco di Opera e di membri della sua maggioranza di centrosinistra.
Assolto Ettore Fusco, il leader della protesta, sembrava che l'argomento fosse scemato soprattutto in virtù del fatto che inizia in questi giorni la campagna elettorale che vede proprio il Consigliere Fusco candidato Sindaco per il centrodestra e Riccardo Borghi, l'assessore che fece il gesto dell'ombrello in spregio degli operesi quando arrivarono i rom, per il centrosinistra.
Eppure a calici fermi, dopo il brindisi per l'assoluzione del Capogruppo del Carroccio, ancora alcuni strascichi si trascinano nelle sedute consiliari.
In apertura di seduta, l'ultima di Ramazzotti, il portavoce del gruppo Polo per Opera Vittorio Calvi ha chiesto proprio al primo cittadino di scusarsi con i consiglieri vittime della persecuzione attuata tramite la magistratura ai danni di quei consiglieri comunali indagati, lui stesso ed il collega di Alleanza Nazionale Pino Pozzoli, ed al Consigliere leghista Fusco che, per il suo impegno nella sera dell'incendio del campo e per quello profuso al fine di mantenere un vittorioso presidio per quasi due mesi giorno e notte dinanzi al campo, era giunto al cospetto del giudice Marco Alma artefice della sua assoluzione.
Alessandro Ramazzotti, Sindaco oramai inviso ai suoi stessi cittadini, non ha accolto la richiesta del forzista Calvi che ha addotto motivazioni inopinabili alla richiesta: "Il Sindaco si è reso protagonista di affermazioni, quali la presenza di Fusco e Pozzoli, esagitati sobillatori, alla testa del corteo che si è recato a bruciare le tende del campo nomadi", ed altre ancora che hanno fatto si che il PM Laura Barbaini aprisse un corposo fascicolo nei loro confronti.
In particolare fu proprio Fusco a subire, oltre alla gogna mediatica, la persecuzione giuridica che gli costò una perquisizione all'alba alla stregua di un delinquente dinanzi alla moglie incinta ed alle sue due bambine, il sequestro dei computers dall'abitazione e dall'ufficio, le intercettazioni telefoniche, ambientali ed i pedinamenti.
Dal giorno di San Valentino Fusco è stato assolto poiché un giudice ha ritenuto, grazie anche all'arringa decisiva del suo avvocato di fiducia Simona Norreri, che il Consigliere nella serata del 21 dicembre 2006 non ha fatto altro che protestare legittimamente contro una scelta sbagliata del proprio Sindaco. Una scelta che non teneva conto delle esigenze della gente, delle paure degli operesi, delle realtà legate ai campo nomadi.
Ettore Fusco quella sera difese il proprio territorio arringando la folla ed invitando i suoi concittadini ad una resistenza pacifica senza la quale oggi Opera avrebbe al suo ingresso un enorme campo nomadi.
Opera ha fatto scuola ed ha aperto gli occhi a molti amministratori pubblici che si sono posti in modo diverso dinanzi al problema dei campi abusivi rispetto a quelle che erano le consuetudini antecedenti il rogo del campo che il Sindaco Alessandro Ramazzotti, di concerto con il Presidente della Provincia Filippo Penati ed il Prefetto Gianvalerio Lombardi, aveva invece fortemente voluto.
Il Consigliere Fusco ha seguito sgomento il breve dibattito in aula, forzando probabilmente la propria indole di guerriero per riuscire a non intervenire, dovendo udire ancora una volta dal Sindaco di Opera che di scuse non ne doveva chiedere e che le vicenda giudiziaria è cosa differente da quella politica.
Eppure Ramazzotti disse che Fusco era alla guida del corteo che andava a bruciare le tende ed altri, membri della sua Giunta, confermarono quelle parole e gli diedero anche più rilevanza parlando di un megafono nelle mani del rivoltoso.
Eppure Fusco è stato assolto da quelle accuse infamanti, senza uno straccio di prova a favore, semplicemente dettate dall'odio e dalla volontà politica di rovinare la reputazione di un uomo politico di rilievo dello schieramento opposto.
Oggi Fusco non ha ricevuto le scuse del Sindaco Ramazzotti né tanto meno quelle di Riccardo Borghi ma ha ricevuto un importante assoluzione da un'accusa che poteva costargli fino a cinque anni di reclusione ed il riconoscimento di una candidatura alla carica di Sindaco per Opera insieme ai partiti del centrodestra riuniti sotto le insegne del Popolo delle Libertà.
Ironia della sorte il suo avversario sarà proprio quel Borghi che i rom li voleva, che difese l'operato del Sindaco e che esultò all'arrivo dei nomadi facendo il gesto dell'ombrello ad un migliaio di operesi che manifestavano dinanzi al campo allestito dopo il rogo.
Adesso che la gente chiede ai propri sindaci maggiore sicurezza, appare ovvio il risultato dello scontro elettorale.

CONSIGLIO COMUNALE 27 FEBBRAIO 2008 ORE 21.00

Convocazione del Consiglio Comunale presso la sala consiliare del Comune di Opera alle ore 21.00 di mercoledì 27 febbraio 2008

  1. Approvazione verbale precedente seduta consiliare del 31 gennaio 2008
  2. Interrogazioni ed interpellanze
  3. Esame ed approvazione del rendiconto per l'esercizio finanziario 2007
  4. Ratifica variazione di bilancio di previsione adottata in via d'urgenza con delibera di Giunta Comunale n. 27 del 13.02.2008
  5. Assunzione mutuo per finanziamento opere di ristrutturazione del centro sportivo comunale in via K. Marx - Noverasco, come da convenzione stipulata in Consorzio Più Sport
  6. Approvazione definitiva del piano comunale di localizzazione degli impianti di telefonia mobile di cui agli artt. 5 e 6 del relativo regolamento ed ai sensi dell'art. 25 della L.R. 11.03.2005 n.12
  7. Adozione variante al P.R.G. vigente ai sensi dell'art 25 della L.R. 11.03.2005 n. 12 ed art. 2, comma 2, lett. B) della L.R. 23/97 relativa alle aree comprese in via K. Marx - Noverasco
  8. Indirizzo per l'acquisizione di unità immobiliari da destinare all'edilizia popolare
  9. Informazioni inerenti i lavori della commissione Affari Istituzionali: nuovo schema di regolamento del Consiglio Comunale
  10. Esame, discussione e presentazione mozioni

Interpellanze e Mozioni presentate nel corso del Consiglio Comunale precedente in discussione:

  1. Delibere mancanti (Gruppo Lega Nord)
  2. Alta funzionalità "" ""
  3. Pianta organica "" ""
  4. Matrimoni costosi "" ""
  5. Immigrati e sicurezza "" ""
  6. Rifiuti campani "" ""
  7. Salviamo la Malpensa "" ""

COMUNICATO STAMPA: FUSCO ASSOLTO POICHE' NON HA COMMESSO REATO

14 FEBBRAIO 2008: FUSCO ASSOLTO!
Il fatto non costituisce reato, questa la sentenza per Ettore Fusco Capogruppo della Lega Nord sotto accusa per il reato di istigazione a delinquere per avere, secondo la pubblica accusa, istigato ed incitato i suoi concittadini a devastare un campo nomadi dandolo alle fiamme.

Ettore Fusco la sera del 21 dicembre 2006 durante un consiglio comunale si schierò apertamente contro il campo nomadi che l'Amministrazione del Sindaco Ramazzotti stava predisponendo all'ingresso del paese.

Con circa un migliaio di operesi scesi in piazza, tra quelli presenti in aula consiliare e quelli in strada nelle vie adiacenti il Comune, il Consigliere del Carroccio contestò apertamente il Sindaco e la sua scelta di portare illegittimamente un campo nomadi proprio all'ingresso di Opera, davanti al nuovo quartiere residenziale ancora in costruzione, incurante dei problemi connessi legati alla sicurezza ed all'ordine pubblico.

I cittadini ascoltarono il leghista promuovere una protesta, dei moti di resistenza, delle opinioni legate all'esigenza di difendere il proprio territorio. Gli operesi infatti ascoltarono le legittime proteste di Ettore Fusco e seguirono lui, anzichè farsi abbindolare dal Sindaco diessino Ramazzotti che parlava di emergenza umanitaria, in un impresa durata un mese e mezzo che ha portato alla vittoria di un paesino sulla prepotenza ed arroganza dello Stato.

Un mese e mezzo di presidio fisso, giorno e notte, dinanzi ad un campo nomadi che alla fine è stato smantellato grazie ai cittadini che non hanno creduto alle demagogiche promesse di chi assicurava, come in tutti gli altri campi, che gli occupanti fossero tutti lavoratori, onesti ed integrati cittadini europei.

"Se sono europei rispettano le leggi europee" è stata la risposta unanime degli operesi e "se rispettano le leggi europee, vanno a lavorare e si comprano casa" la conclusione di tutti.

"Via da Opera chi non rispetta la legalità" il motto dei presidianti, ed alla fine non avendo potuto dimostrare la legittimità del campo, su territorio dei cittadini di Opera e quindi abusivo in partenza, il Prefetto ha dovuto spedire altrove la carovana di rom.

La civiltà non ha vinto, Opera si invece, poiché avremmo voluto vedere lo Stato risolvere il problema di settanta persone imponendo loro di trovarsi un lavoro ed una casa pena l'espulsione.

Opera era disponibile anche ad agevolare un fenomeno di integrazione che giova alla sicurezza degli stessi operesi ma questa non doveva consistere in una baraccopoli all'ingresso del paese.

Oggi comunque Ettore Fusco è finalmente libero e lo Stato ha riconosciuto, grazie alla sentenza di un Giudice eroico, Marco Maria Alma, e la difesa appassionata quanto efficace di un Avvocato da combattimento, Simona Norreri del foro di Milano, che difendere il proprio territorio non è reato.

Questo sembra poco agli occhi di molti... ma è un ulteriore passo verso la liberazione della Padania.

Nel compiacerci di questo però rivolgiamo agli altri otto operesi in attesa di giudizio un augurio di assoluzione, alla pari del Consigliere Comunale, poiché questi nostri concittadini non hanno fatto altro che lottare con noi per un ideale di libertà.

La loro battaglia, condotta sempre pacificamente, era negli interessi di tutti noi e questo non lo dimentichiamo. Così come non dimentichiamo che per essere liberi bisogna essere prima di tutto padroni in casa propria e gli operesi, grazie anche a questi otto amici, lo sono ancora.
(Foto: Fusco durante una delle sue proteste. Sempre dalla parte della gente.)
Libertà

10 febbraio 2008. GIORNATA DEL RICORDO

Ricordiamo questa giornata con la mozione presentata due anni fa dal nostro gruppo.
INTERPELLANZA
Opera, 15 febbraio 2005
Era la prima volta, quest’anno, che veniva celebrata dopo l'approvazione del Parlamento di un anno fa. Una tragedia che si chiama 'foibe', ovvero il massacro di migliaia di cittadini italiani, dalla fine del 1943 al 1945, ad opera dei partigiani di Tito. Ancora oggi è incerto il numero delle vittime. Si va dai 4 ai 6 mila di alcune fonti storiche ai 10 mila stimati dalla Lega Nazionale degli esuli istriani e dalmati e, addirittura ai 17 mila

Eppure il Comune di Opera, il 10 febbraio, non ha inteso in alcun modo commemorare la ricorrenza nazionale che rende, se non altro, onore ai nostri connazionali padani caduti in terra italica per mano dei comunisti titini.

Si chiede pertanto per quali ragioni è stata fatta una simile scelta quando, per le commemorazioni di caduti per mano di folli dittatori, il Comune di Opera amministra, solitamente, il denaro del contribuente senza badare a spese.

Augurandoci non sia questa una scelta politica legata alla paternità degli efferati eccidi, di matrice comunista anziché nazionalsocialista, invitiamo l’Amministrazione ad illustrare al Consiglio Comunale le ragioni per cui non sono state predisposte delle iniziative volte al rispetto della Legge, che istituisce la giornata del ricordo, ed al ricordo dei nostri caduti e di tutte le vittime dei soprusi subiti dai partigiani di Tito, dittatore comunista della ex Jugoslavia, con il truce silenzio dell’allora Governo italiano e la vile volontà, di voler dimenticare, che ogni governo prima dell’attuale ha colpevolmente reiterato.

STRALCIO DA UN CONSIGLIO COMUNALE... cittadini partecipate!

A questo punto l'Ass. Armelloni legge la risposta (ALL. G1) all'interpellanza presentata dal gruppo consiliare "Lega Nord" avente ad oggetto "Richiesta atti vietata" ( ALL.G)
ASSESSORE ARMELLONI:
Posso permettermi l’ultima osservazione rispetto alla sua interrogazione.
Credo che trascinare i lavoratori del servizio anche in discussioni politiche sia un po’ poco opportuno, la professionalità di coloro che lavorano presso i servizi sociali credo che sia da tutti riconosciuta, e quindi mi ero già permesso una volta così di farlo presente. Se per il futuro la questione, eventualmente politica sollevata, potessero riguardare espressamente riferimenti all’Assessore, che sarei io, sarebbe meglio perché mentre nei miei confronti possono essere mosse tutte le obiezioni di questo mondo rispetto alla professionalità, rispetto ai lavoratori del Comune questo credo che sia diciamo così ingiusto e un po’ denigratorio, che questa colpisca i vigili o gli operatori sociali credo che sia profondamente ingiusto come appunto già l’avevo risposto in precedenza non operano in base a discrezionalità o amicizia ma a una comprovata esperienza e professionalità del ruolo. Grazie.
SINDACO:
Consigliere Fusco.
CONSIGLIERE FUSCO:
Io avrei preso atto di questa risposta se non ci fosse stato il cappello aggiuntivo dell’Assessore.
Innanzitutto il Consigliere Comunale ha il dovere di valutare anche la professionalità dei dipendenti dell’amministrazione, perché comunque il Consigliere comunale è parte integrante dell’amministrazione ed è interesse dei cittadini che i dipendenti del comune lavorino nel modo più adeguato.
Inoltre nella mia interpellanza non si metteva in dubbio la professionalità di qualcuno, nella mia interpellanza che è nata dal fatto che comunque non mi era stata data la documentazione richiesta in precedenza, sono state fatte tutta una serie di richieste per fare tutta una serie di valutazioni che, le ripeto ancora una volta, se permette ad un consigliere comunale, soprattutto a un consigliere comunale che rispetta le regole, e qui lei non mi può venire a fare la morale perché questa sera abbiamo lasciato che lei facesse un intervento che non le era dovuto, lei è un assessore esterno e questa sera doveva evitare di fare l’intervento tanto più che il regolamento comunale prevede che l’assessore esterno parli in merito a quello che è sua competenza. Quindi, un intervento politico fatto in quel modo, non le era permesso. Abbiamo lasciato perdere poiché sappiamo anche essere elastici, però gentilmente non venga a dire ai consiglieri comunali che cosa devono fare, soprattutto se quello che lei viene a dire ai consiglieri comunali è estremamente fuori luogo.
Per quanto riguarda poi il clientelismo, purtroppo siamo in una società dove il clientelismo è diffuso, è imperante a tutti i livelli, Opera non è immune e lei ha parlato di questo, di clientelismo, non l’ho fatto io ma visto che l’ha fatto lei a me non viene difficile accorgermi di come ci siano intere famiglie che lavorano per il Comune, ci siano famiglie che hanno candidati in lista e poi parenti che lavorano in Comune, persone che hanno la moglie che gestisce qualcosa del Comune, il marito Assessore, il figlio che lavora comunque in Comune e va a fare qualche attività per il Comune. Sono tutte operazione che esistono. Questo per lei forse non è clientelismo, non è favoritismo, le chiedo gentilmente di non tirare il ballo queste storie se poi la coda di paglia la dovete avere poi che siete da quella parte e non il sottoscritto. Grazie. La risposta è ottima.
ASSESSORE ARMELLONI:
L’ultima osservazione. Ribadisco invece la professionalità dei lavoratori del Comune e non credo che anche Consigliere eletto e autorevole possa comunque avere atteggiamento sgradevoli e insultanti per i lavoratori del Comune di Opera.
CONSIGLIERE FUSCO:
Che siano insultanti, mi scusi, ma è la sua opinione. Lei mi trovi chi ho insultato. Ho insultato i vigili? Prima ha parlato di vigili. Ho insultato qualche vigile? Ho insultato qualche operatore del Comune? Gli operatori del Comune, nel momento in cui io gli faccio una richiesta sono tenuti a rispondere, e per questa richiesta qua, che ho già fatto in passato, dovevo avere tutte queste carte quando gliele ho chieste, le avrei dovute avere da lei, me le avrebbero dovuto preparare nel suo ufficio. Allora, se nel suo ufficio non me le hanno preparate, hanno sbagliato loro, se è stato lei a dire di non prepararmele è stato lei a sbagliare. Ma io non sono venuto a dire chi ha sbagliato, è lei che vuole a tutti i costi adesso dire: i dipendenti comunali sono bravi e lei è cattivo. Io non sto dicendo chi è bravo e chi è cattivo, perché non mi interessa, non ho bisogno di venirmi a cercare i voti, e non sto giudicando nessuno. Ma le sto dicendo che sono titolato a farlo, e se non lo faccio sono un pessimo amministratore e se lei non valuta i suoi collaboratori, è un pessimo Assessore che non fa gli interessi degli operesi. Grazie.

COMUNICATO STAMPA: OPERA, CONSIGLIO COMUNALE 31/01/08

Opera, 1 febbraio 2008
Davanti a pochi spettatori, in un clima di campagna elettorale, si è tenuto il Consiglio Comunale di Opera con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio preventivo.
Tante promesse e niente fatti, ecco il riassunto del bilancio per l’anno a venire.
Nel dibattito hanno tenuto banco la verifica ministeriale dello scorso anno, gli ispettori del Ministero hanno contestato numerose irregolarità alla gestione contabile amministrativa da parte dell’Ente, e gli aumenti di tutte le imposte comunali avvenute nel precedente bilancio.
Note negative anche per quanto riguarda la mancata cessione delle aree di edilizia convenzionata poiché le richieste dell’amministrazione troppo alte hanno fatto desistere i cittadini che hanno preferito non convertire il proprio diritto di superficie in proprietà.
Nonostante l’ultimo ribasso da parte dell’amministrazione, nel tentativo di recuperare qualcosa per sanare un bilancio già predisposto a determinati incassi, la richiesta si è assestata su 2100 euro per metro quadro.
Il Capogruppo del Carroccio Ettore Fusco ha fatto notare la differenza tra il valore di cessione delle aree ai costruttori, circa 17 euro a metro quadro, ed i 2100 euro richiesti ai cittadini per il riscatto delle proprie abitazioni acquistate in cooperativa. Questo senza dimenticare che le cooperative edilizie che operano sulle aree di 167, quindi le aree convenzionate a costi ridotti per le società, non sono altro che imprese edili che hanno un’evidente finalità di lucro.
Non ultime le irregolarità puntuali cui le cooperative hanno abituato le amministrazioni comunali salvo poi usufruire di condoni e sanatorie provvidenziali.
Altra nota dolente la vendita del campo da golf comunale che fruttava introiti certi e rappresentava un fondo di riserva per garantire ai cittadini una potenziale liquidità in caso di necessità. La cessione dell’area è servita a finanziare l’avvio della campagna elettorale del centrosinistra che mette in cantiere le stesse quattro grandi opere pubbliche che prometteva alla vigilia del voto della prima di due giunte Ramazzotti ben dieci anni fa.
Dieci anni fallimentari culminati con la vicenda del campo nomadi dello scorso anno quando Ramazzotti portò a Opera un insediamento di rom suscitando la viva protesta di tutti i cittadini.
Proprio il campo rom è stato oggetto di una mozione presentata dal Consigliere Pozzoli di AN volta a sensibilizzare l’Amministrazione affinché promuovesse un’iniziativa nei confronti della Provincia di Milano costituitasi parte civile nel processo intentato a nove operesi estranei ai fatti del rogo delle tende la sera del 21 dicembre 2006.
Il Sindaco Alessandro Ramazzotti e l’annunciato candidato sindaco l’Assessore Riccardo Borghi, l’amministratore che fece il gesto dell’ombrello ai cittadini che protestavano il giorno dell’arrivo dei rom al campo, hanno ribadito ancora una volta che la sera dei disordini nell’aula consiliare c’erano molte persone venute da fuori, teste rasate e bandiere di partito.
Anche considerando il vuoto di memoria legato alla paura che ha pervaso i colpevoli amministratori terrorizzati al punto tale dall’aver visto proprio Fusco ovunque, persino a bruciare le tende, il video e le foto di quella sera li abbiamo visti tutti.
Passi l’amnesia del giorno dopo, quando ancora ad alcuni tremavano le gambe per la paura di essere linciati dalla folla inferocita, ma dopo un anno ribadire menzogne tanto evidenti è indegno per un Sindaco ed un candidato alla sua sostituzione.
Altrimenti significa non conoscere i propri concittadini e la cosa diviene ancor più grave quando, come l’Assessore Borghi, ci si vuole candidare a rappresentare una comunità piccola, ma fiera, come quella operese.
Sull’inceneritore, infine, nessun documento unitario è stato approvato. La maggioranza ha bocciato la mozione proposta dal Gruppo della Lega Nord, approvata da AN e Forza Italia, mentre l’opposizione ha bocciato l’ordine del giorno del centrosinistra troppo ricco di imprecisioni e indicazioni di colpe limitate alle amministrazioni di centrodestra.
Le colpe sono da ricercare ovunque, a destra e sinistra, ma dire che il Comune di Milano da sempre abusa del territorio di Opera è un falso storico e dimostra la strumentalità di tali documenti.
I permessi alla Jelly Wax, l’azienda che ha stoccato rifiuti tossici per trent’anni catalizzando su di se le proteste popolari, sono sempre stati dati dalla Provincia e l’attuale Presidente Penati, al suo insediamento, rinnovò quelli che la Colli di Forza Italia aveva sospeso.
Il carcere è stato imposto dal Ministero romano cui competono le case circondariali ed infine i rom sono arrivati grazie alla Provincia di sinistra, al Prefetto romanocentrico legato all’apparato burocratico tipicamente di sinistra ed al Sindaco Ramazzotti anche lui di sinistra.
Con questo abbiamo sottolineato che il territorio di Opera, se possiamo definirlo vittima di abusi, è stato vessato dall’arco costituzionale al gran completo. Compreso quegli speculatori che il Sindaco ha ricordato sulla stampa nei giorni scorsi cui però non ha avuto il coraggio di dare un volto.
Volto, ma anche nome e cognome oltre che legami politici, che gli è stato dato dal Consigliere della maggioranza Stefano Apuzzo. Il tutto a verbale.
La sinistra ha dimostrato la propria volontà di non schierarsi contro l’inceneritore evitando di votare la mozione leghista in quanto troppo puntuale nel dire “no ad inceneritori sul nostro territorio” mentre si è approvata un documento recante una parte finale di apertura ad eventuali impianti qualora “imposti” dall’alto.

DELIBERE MANCANTI

INTERPELLANZA
Opera, 31 gennaio 2008
Premesso che la trasparenza è fondamentale nella Pubblica Amministrazione.
Considerato che dopo la vicenda della relazione ministeriale con i molti rilievi in merito all’impiego del denaro pubblico con alcune contestazioni riguardanti anche gli emolumenti ai dipendenti con doppie indennità oppure premi non dovuti.
Appurato che l’Amministrazione Ramazzotti ha da poco ridefinito l’organigramma del comune ed i principali assetti organizzativi ridefinendo quindi la pianta organica.

IL GRUPPO CONSILIARE DELLA LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA

Chiede alla luce di quanto premesso:
Per quale ragione il Capogruppo della Lega Nord per l’indipendenza della Padania non ha mai ricevuto le delibere di giunta riguardanti quanto appena esposto.
Nella fattispecie non sono mai giunte al sottoscritto le delibere di giunta n. 35 del 14/03/2007 e 57 del 16/05/2007.
Vi prego di esporre all’aula il contenuto delle stesse ed a verificare se anche gli altri Capigruppo sono rimasti sprovvisti di tali documenti.

PIANTA ORGANICA

INTERPELLANZA
Opera, 31 gennaio 2008
Premesso che il Comune di Opera non ha certo gestito nel migliore dei modi il personale dipendente.
Considerato che questa conclusione non è quella della Lega Nord ma bensì degli ispettori del Ministero delle Finanze che stanno esaminando i vostri ricorsi e che purtroppo puniranno l’Amministrazione operese quando questa oramai non sarà più la stessa che ha commesso certi errori.
Appurato che anche di recente abbiamo assistito a progressioni verticali e nuovi settori al punto tale da avere quasi più capisettore che impiegati

IL GRUPPO CONSILIARE DELLA LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA

Chiede alla luce delle considerazioni appena fatte:
quali progressioni verticali ha messo in atto in questi dieci anni di governo e quanti e quali nuovi settori sono stati istituiti con quanti e quali capisettore.

ALTA FUNZIONALITA’

INTERPELLANZA
Opera, 31 gennaio 2008
Premesso che il Comune di Opera è stato recentemente oggetto di Verifica Ministeriale condotta minuziosamente dagli ispettori dello Stato.
Considerato che da questa sono emerse numerose irregolarità riportate nella relazione del Ministero delle Finanze che chiede all’Ente di recuperare circa mezzo milione di euro, “spesi male”, in parte finito nelle tasche di alcuni dipendenti con indennità loro non dovute e cosiddetti premi a progetto, sempre illegittimi, in quanto non finalizzati a nulla di diverso dalle normali mansioni dei dipendenti stessi.
Accertato che ad avvantaggiarsi di questo sono stati quasi esclusivamente i dirigenti.

IL GRUPPO CONSILIARE DELLA LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA

Chiede
Chi e perché usufruirà degli emolumenti legati all’istituzione di tre nuove posizioni di Alta Professionalità all’interno dell’Amministrazione.
Speriamo sia chiara l’esposizione del Sindaco o dell’Assessore competente in merito alla risposta ad una domanda tanto semplice e diretta.

MATRIMONI COSTOSI

INTERPELLANZA
Opera, 31 gennaio 2008
Premesso che il Comune di Opera ha contribuito, non poco, alla crisi economica dei cittadini operesi colpiti con l’aumento di ogni tariffa o contribuzione dovuta al comune. Un caro vita che avete riproposto nel caro estinto ed oggi nel caro matrimonio.
Premesso altresì che l’Amministrazione operese dovrebbe promuovere le unioni tra persone di differente sesso che decidono di convogliare a nozze e realizzare il proprio desiderio di famiglia.
Considerato che in ogni programma elettorale, compreso quello del centrosinistra che governa Opera, si trovano capitoli che riguardano gli aiuti alle famiglie ed alle giovani coppie.
Appurato che, di fatto, queste promesse elettorali restano tali e che questa Amministrazione, in particolare, si è prodigata nei suoi dieci anni di vita a fare tutt’altro che favorire le famiglie naturali.
Atteso che l’ultimo esempio è proprio quello dei contributi statali erogati tramite la regione di cui avete pubblicato la delibera di giunta recante il bando di concorso a due giorni dal termine dello stesso nel periodo natalizio.

IL GRUPPO CONSILIARE DELLA LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA

Chiede alla luce delle considerazioni appena fatte:
- secondo quale logica si è deciso di spostare i matrimoni civili al centro polifunzionale in un luogo che di istituzionale ha ben poco?
- secondo quale principio sociale di sostegno alle famiglie si è tariffato il matrimonio civile vessando i cittadini con prezzi che variano da un minimo di 200 ad un massimo di 500 euro?
- quanto costerà all’Amministrazione in termini di investimento iniziale?

IMMIGRATI E SICUREZZA

MOZIONE URGENTE
Opera, 31 gennaio 2008
Lo scrivente Ettore Fusco, in qualità di Capogruppo Consiliare “Lega Lombarda – Lega Nord Padania”,

RICHIAMATE:
Legge 24 dicembre 1954, n. 1228;
D.P.R 30 maggio 1989, n. 223;
D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286 “Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”;
D.P.R. n. 394/1999;
D.Lgs. 6 febbraio 2007, n. 30 “Attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri”;
PRESO ATTO:
della crescente richiesta di sicurezza e rispetto della legalità, avanzata dalla cittadinanza e indirizzata alle istituzioni locali, a fronte di una sempre più evidente carenza dello Stato Italiano a soddisfare questo primario ed irrinunciabile bisogno;
CONSIDERATO:
il dovere morale delle Amministrazioni Locali di porsi, sussidiariamente, quale strumento al servizio dei propri cittadini, fonte di risposte concrete alle loro legittime esigenze e giuste aspettative, anche in considerazione del più ampio e generale dovere di servizio alla collettività che si rappresenta;

Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale
INVITA

il Sindaco al perseguimento puntuale della normativa vigente così da conseguirsi il rispetto dei corrispondenti e definiti adempimenti previsti per una rigorosa realizzazione del più ampio e complessivo principio di legalità, presupposto al soddisfacimento del diritto alla sicurezza, in tema di:
iscrizione anagrafica di cittadino italiano;
iscrizione anagrafica del cittadino dell’’Unione avente un autonomo diritto di soggiorno ai sensi degli articoli 7, 9 e 19 del D.Lgs. 06 febbraio 2007, n.30;
Iscrizione anagrafica del famigliare del cittadino dell’Unione avente la cittadinanza si uno Stato membro ai sensi degli articoli 2 e 9 del D.Lgs.30/2007;
Iscrizione anagrafica del famigliare del cittadino dell’Unione, non avente la cittadinanza di uno Stato membro ai sensi degli articoli 9 e 10 del D.Lgs.30/2007;
Iscrizione anagrafica del cittadino straniero (extracomunitario);

INVITA INOLTRE AFFINCHE:
ai sensi del disposto di cui agli articoli 20 e 24 del D. P. R. 30 maggio 1989, n. 223, all’interno del registro generale della popolazione residente del comune, venga adeguatamente aggiornata e potenziata l’efficienza del già operativo registro composto dalle schede individuali degli stranieri iscritti, dove sono comunque indicate la cittadinanza, la data di scadenza del permesso di soggiorno o il rilascio o il rinnovo della carta di soggiorno ovvero ogni variazione e utile informazione ad essa relativa;
all’atto della domanda sia prodotto il certificato catastale dell’immobile da utilizzare per il successivo accertamento della dimora abituale, copia del regolare contratto di affitto ovvero copia del documento di cessione di fabbricato, se non già in possesso dell’Amministrazione Comunale. Tale documentazione non è obbligatoria nel caso in cui vi sia una modifica nella composizione del nucleo familiare;
l’ufficio demografico verifichi la rispondenza con la normativa regionale (Regolamento di Igiene Tipo della Regione Lombardia approvato con D.G.R. 25.07.1989, n. 4/45266) del rapporto tra il numero dei componenti del nucleo familiare e la superficie dell’immobile e provveda a segnalarlo tempestivamente al Sindaco;
contestualmente all’accertamento della dimora abituale eseguito ai fini dell’iscrizione anagrafica nel registro della popolazione residente del comune da parte di chiunque ne presenti richiesta, venga attuata con finalità preventive atte alla salvaguardia dell’igiene pubblica e della salubrità ambientale a tutela degli interessati, un’attività di verifica volta ad accertare il persistere dei requisiti igienico sanitari dell’alloggio indicato per l’uso abitativo, attivando qualora necessario, gli opportuni controlli da parte degli organi tecnici competenti finalizzati ad accertarne la fruibilità a tale uso. L’attivazione di tale procedura deve essere segnalata tempestivamente al Sindaco;
nell’ipotesi di richiesta di iscrizione anagrafica da parte di soggetti nei confronti dei quali, per notizie ed informazioni direttamente acquisite ovvero per atti emessi o provvedimenti precedentemente adottati da parte dell’Autorità Giudiziaria o di Pubblica Sicurezza, venga accertato nei confronti dei medesimi un presunto status di pericolosità sociale tale da porre a rischio il mantenimento e la salvaguardia dell’ordine e la sicurezza pubblica, preventivamente alla sua iscrizione anagrafica, ne venga data debita informazione alla Prefettura ed alla Questura di Milano per i relativi e conseguenti provvedimenti a tali autorità spettanti.

SALVIAMO LA MALPENSA

MOZIONE URGENTE
Opera, 31 gennaio 2008
Premesso che:
- Malpensa è l’hub al servizio del sistema economico, commerciale e imprenditoriale ben più ampio della Lombardia, e che il problema del ridimensionamento di Malpensa tocca lo sviluppo della parte più produttiva del Paese, con ripercussioni sociali che rischiano di minare la competitività di tutto il sistema aeroportuale del Nord;
- tra le “Linee Guida del Piano Industriale 2008-2010”, approvato in data 30 agosto 2007 dal Consiglio di Amministrazione di Alitalia, vi sono:
- la riduzione degli organici attraverso la quale - si afferma - aumenterà l’efficienza;
un “consistente” aumento di capitale;
- un incremento dei voli sull’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino con il conseguente ridimensionamento dello scalo di Milano Malpensa.
Considerato che:
- nel febbraio 2005 veniva stabilito il trasferimento da Roma a Milano di circa 1500 dipendenti Alitalia, mai posto in essere, con cui si protraeva un “pendolarismo” che non ha riscontri in altre compagnie e che ha da sempre rappresentato un aggravio di costi per i bilanci di Alitalia;
- sempre nel 2005, veniva siglato una accordo tra Alitalia e Sea in cui la compagnia di bandiera definiva “elemento fondamentale della sua strategia industriale lo sviluppo della propria presenza sull’aeroporto” di Malpensa e pertanto Sea ha programmato importanti investimenti;
- in data 26 ottobre 2006, il Consiglio della Regione Lombardia approvava un Ordine del Giorno concernente “Il sistema aeroportuale lombardo, la crisi Alitalia e le prospettive di Malpensa” che tra gli altri argomenti, chiedeva di:
- verificare, di concerto con il Governo, il pieno rispetto degli impegni sottoscritti, e ad oggi non attuati, nell’accordo del 22 aprile 2002 sul sistema aeroportuale milanese;
- il riequilibrio delle basi operative del personale navigante operante su Malpensa e Fiumicino, fino ad arrivare ad un assetto effettivamente rapportato al mercato;
- l’incremento delle destinazioni intercontinentali e del numero degli aerei di lungo raggio su Malpensa;
Considerato altresì che:
- lo scalo di Malpensa perderà con il piano approvato in data 30 agosto 2007 gran parte dei voli intercontinentali che verranno spostati a Fiumicino;
- l’intenzione di sviluppare per Malpensa l’attività low cost e cargo, comporterebbe di conseguenza una contrazione di tali attività su altri aeroporti lombardi già delegati a tali funzioni;
- il piano così come formulato appare irrazionale in considerazione del fatto che le cifre relative al traffico intercontinentale di Malpensa indicano senza ombra di dubbio che il mercato principale per questi voli è al Nord. Infatti, i due terzi del traffico Alitalia su Fiumicino (40.937 movimenti) è fatto da voli nazionali, i voli da e per i Paesi al di fuori della Unione Europea sono solo 5.680 (24 per cento) contro i 18.347 di Malpensa (76 per cento), ed inoltre i voli intercontinentali da Malpensa sono 202 a settimana.
Rilevato che:
- le perdite di Alitalia sono destinate a continuare e lo spostamento dei voli Alitalia su Roma più che da criteri di mercato, sembra dettata da scelte politiche e sindacali di tipo campanilistico in quanto:
- al Nord viene venduto il 70% dei biglietti aerei per tratte internazionali e si può contare su un bacino di utenza di 15,5 milioni di abitanti contro i 11,3 milioni di Fiumicino;
- l’Hub di Malpensa è al centro di un’area che è il motore economico del paese, con 1 milione e 361mila imprese contro le 957 mila di Fiumicino;
- lo spostamento su Fiumicino per voli con destinazione Nord America e Asia significherebbe, seguendo le rotte polari, aumentare il viaggio di almeno 2 ore rispetto a Malpensa;
- le maggiori direttrici di trasporto europeo pongono Malpensa in posizioni strategiche sull’incrocio del Corridoio 5 e il Corridoio Genova-Rotterdam.
- la scelta di implementare i voli di Fiumicino, rispetto a quelli di Malpensa, non risponde alla domanda di voli del territorio;
- le scelte dettate da tale Piano porterebbero Alitalia ad aumentare ulteriormente il divario accumulato sino ad oggi rispetto alle grandi compagnie aeree, relegandola ad un ruolo marginale e regionale;
- la riduzione dei voli a Malpensa non inciderà sulle sorti della compagnia che sono invece legate ad una cattiva gestione che si protrae da anni, infatti a Malpensa, Alitalia gestisce 13mila voli mensili con un ventesimo del personale di Fiumicino (10 mila voli mensili gestiti dal 95% del personale);
-i tassi di crescita di Malpensa sono superiori a quelli di Fiumicino: 9.7% per Malpensa contro i 4,5% di Fiumicino nel periodo 2002-2006; così come la quota di transfer pacs (passeggeri in transito diretti verso altri scali): 35% circa di Malpensa contro i 26% circa di Fiumicino;
- i risultati di Malpensa del primo semestre 2007 vedono Malpensa guidare la classifica di puntualità a livello europeo (80% contro i 78% di Fiumicino) così come dati dell’agosto 2007 riportano solo 37 su 1.000 bagagli disguidati a Malpensa contro 170 su 1.000 di Fiumicino.

E considerando inoltre che una ulteriore opportunità di sviluppo per Malpensa è rappresentata dalla possibilità che Milano ospiti l’EXPO 2015 e di conseguenza:

- tale manifestazione genererà un ulteriore incremento del traffico su Milano (si prevedono circa 3 Milioni di passeggeri) oltre ad altri passeggeri che si recheranno a Milano per la preparazione stessa dell’evento;
- la maggior parte di passeggeri addizionali saranno passeggeri internazionali e uomini d’affari, e pertanto a più alto margine per le compagnie aeree in quanto appartenenti a categorie che garantiscono una maggiore redditività perché mediamente più disponibili alla spesa e meno sensibili ad eventuali aumenti;
Considerato altresì che:
- da più parti viene indicato come unica fonte di svolta l’attuazione di forti cambiamenti sul fronte della produttività del lavoro, infatti, ad ogni addetto Alitalia corrispondono 1.090 passeggeri/anno contro i 10.350 di Rayanair, e ogni aereo Alitalia trasporta 135.500 passeggeri/anno contro i 325.500 sempre di Rayanair;
- un pilota Alitalia con 10 anni di anzianità nel 2006 guadagnava in media 10.250 euro lordi mensili, contro i 6.750 di uno di Air One e i 4.800 di Blue Panorama e le stesse proporzioni valevano per gli assistenti di volo;
- le compagnie aeree che sono uscite vincenti dalle grandi ristrutturazioni degli anni ‘90 hanno puntato non solo sul contenimento dei costi, ma sulla flessibilità e sullo sviluppo di hub e nuove rotte;
- le scelte, se confermate, comporterebbero un sottoutilizzo del più grosso investimento fatto al Nord nel campo delle infrastrutture messo in atto negli ultimi cinquanta anni, pari a circa un miliardo e 500 mila euro, più un altro miliardo di euro in autofinanziamento da parte della società di gestione;
- il Piano non fornisce indicazioni precise e crea fortissime tensioni sociali al Nord in quanto non sono i dipendenti di Alitalia ma le società che vivono dell’indotto di Malpensa (servizi a terra, catering etc.) in cui è presente una altissima percentuale di lavoratori impiegati con contratti atipici e precari, che pagherebbero in caso di flessione del traffico;

Da fonti sindacali, infatti, su circa 2.140 piloti meno di 80 potrebbero lasciare il lavoro, e poche decine di assistenti di volo su 4.416 potrebbero essere sottoposti a provvedimento di mobilità e solo 200 unità del personale di terra potrebbero raggiungere i requisiti per la pensione entro il 2010. Di contro il 65 per cento di Sea Handling che lavora a Malpensa, è dedicato esclusivamente alla compagnia di bandiera con contratti a termine;
Rilevato infine che:
le carenze, i ritardi e le inadempienze causati dal centralismo sono responsabili degli handicap viabilistici ed infrastrutturali che hanno penalizzato – e tutt’ora penalizzano – lo sviluppo non solo di Malpensa, ma di tutto il sistema aeroportuale del Nord, che si viene così a trovare in condizioni di estremo svantaggio competitivo rispetto agli altri grandi snodi aeroportuali europei;

Questo Consiglio comunale impegna il sindaco a farsi portavoce presso il Presidente del Consiglio dei Ministri e presso il Presidente della Giunta Regionale della Lombardia affinché:

nell’interesse del sistema produttivo del Nord – e quindi di tutto il sistema Paese – si intraprendano soluzioni che tengano conto di quanto sopra descritto, convocando i rappresentanti delle istituzioni per confrontarsi sull’argomento in un tavolo di lavoro al fine di individuare e concertare soluzioni che salvaguardino il mantenimento degli slots a Malpensa;

su queste basi venga recepita e formalizzata dal Ministero del Tesoro, nella sua qualità di principale azionista di Alitalia, l’assoluta contrarietà della Regione Lombardia ad un’azione che comporterebbe una evidente perdita, nonché svendita, del patrimonio del Nord, costituito sia dal valore delle economie e delle attività già poste in essere, sia dalle potenzialità ancora inespresse (come dimostrano i tassi di crescita sopra riportati) del tessuto socio economico;

il Governo in particolare offra garanzie certe sul rispetto delle tempistiche di completamento di quelle opere viabilistiche ed infrastrutturali necessarie e complementari a mettere il sistema aeroportuale del Nord in condizioni di poter competere con gli altri scali europei;

il Governo svolga appieno il proprio ruolo politico, vigilando affinchè gli slot disponibili e non utilizzati da Alitalia vengano assegnati a compagnie aeree italiane e/o straniere che puntino ad un concreto sviluppo del sistema aeroportuale del Nord;

si chiarisca rapidamente ogni ipotesi di conflitto di competenze sorto a seguito dell’approvazione, in data 6 novembre 2007, della legge regionale n. 71 sul trasporto aereo e della successiva impugnazione da parte del Governo presso la Corte Costituzionale e, nel contempo, si attui la procedura di cui al comma 3 dell’articolo 116 della Costituzione, avviata dalla Regione Lombardia con la deliberazione n. VIII/367 del 3 aprile 2007, al termine della quale la Regione avrebbe competenza esclusiva in ordine agli aeroporti civili e potrebbe concretamente decidere il destino di Malpensa.

SITO IN AGGIORNAMENTO

RIFIUTI CAMPANI

MOZIONE URGENTE
Opera, 31 gennaio 2008
Premesso che:
- sulla stampa napoletana e nazionale in questi giorni si è dato ampio risalto alla possibilità che una parte dei rifiuti ammassati nelle strade di Napoli e di molti altri comuni campani vengano smaltiti in altre regioni, in particolare in quelle del Nord;
- il D.Lgs. n.152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale” all’art. 182 vieta di smaltire i rifiuti urbani in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali, qualora gli aspetti territoriali e l’opportunità tecnico-economica di raggiungere livelli ottimali di utenza servita lo richiedano;
Considerato che:
- l’emergenza rifiuti in Campania è ormai diventata una costante visto che sono ben 14 anni che a Napoli e nelle province limitrofe sono incapaci a smaltire l’immondizia prodotta dai propri cittadini;
- dal 1994 ad oggi è stata spesa l’incredibile cifra di oltre 2 miliardi di euro di contributi pubblici per fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania, senza arrivare ad alcuna soluzione;
- in questi anni di continua “emergenza rifiuti” a Napoli, come denunciato dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta, si sono registrati sprechi vergognosi come subcommissari pagati 400 mila euro l’anno, consulenze per 9 milioni di euro pagate a 500 “esperti” dal 2000 al 2005, indecenti compravendite dei terreni (ormai sono circa mezzo migliaio) via via individuati per accatastare le ecoballe, terreni che secondo la commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti sono arrivati a volte ad essere “nello stesso giorno, acquisiti da società di dubbia origine e successivamente rivenduti o fittati per un valore più che quintuplicato”, oltre che assunzioni solo sulla carta ma mai operative di ben 2316 lavoratori socialmente utili ed ex detenuti e disoccupati compiute per la «raccolta differenziata»;
- stando a dati di Legambiente la raccolta differenziata in Campania sarebbe solamente all’7,7%, contro punte del 70-80% di vari comuni lombardi, con la conseguenza che il 92% delle 7.345 tonnellate giornaliere di rifiuti urbani (a cui vanno aggiunti 11.000 tonnellate di rifiuti industriali) viene smaltita in modo indifferenziato e raccolta in ecoballe di qualità così scadente da annullare ogni ritorno economico nel loro incenerimento;
Preso atto che:
- è noto che in Campania il traffico di rifiuti urbani, industriali ed anche quelli speciali tossico nocivi è in buona parte gestito dalla criminalità organizzata;
- lo smaltimento di ecoballe provenienti dalla Campania comporta quindi un grosso rischio ambientale visto che, oltre ai rifiuti urbani non trattati, potrebbero contenere anche materiale tossico nocivo;
Visto che:
- la Regione Lombardia ha già smaltito in passato nei propri termovalorizzatori, in particolare a Dalmine e Cassano d’Adda, diverse migliaia di tonnellate di rifiuti campani;
- la maggior parte dei 2 miliardi di euro di contributi statali destinati all’emergenza rifiuti in Campania provengono dalle tasse pagate dai cittadini lombardi;
- lo smaltimento di cdr di pessima qualità e ad alto rischio di tossicità come quello campano pregiudicherebbe la qualità dell’aria delle aree limitrofe agli impianti di incenerimento;
Il Consiglio Comunale di Opera
esprime la propria contrarietà alla possibilità che possano essere smaltiti rifiuti provenienti dalla Campania in impianti sul territorio regionale,
chiede al Presidente Formigoni di non sottoscrivere alcun accordo con la Regione Campania che permetta lo smaltimento dei rifiuti campani in territorio regionale.