CONTRO L’ISTITUZIONE DEI DI.CO.

MOZIONE
Opera, 18 maggio 2007
Premesso che:
· In data 20 Febbraio 2007 il Governo ha presentato in Senato il Disegno di legge n° 1339, Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi (Di.Co.), che è attualmente all’esame della Commissione Giustizia;
· L’approvazione di questo disegno di legge porterebbe inevitabilmente ad estendere, a forme diverse di convivenza, diritti e prerogative che la nostra tradizione e la nostra legislazione riservano alla famiglia fondata sul matrimonio.
Rilevato che:
· La Costituzione, all’articolo 29, riconosce “i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” e al secondo comma stabilisce che “il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”;
· Gli articoli 29 e 30 della Costituzione sanciscono in modo inequivocabile il regime preferenziale della famiglia quale nucleo fondamentale della società;
· La giurisprudenza ha più volte rimarcato la netta distinzione tra la famiglia fondata sul matrimonio e la convivenza;
· Dovere del legislatore è, pertanto, tutelare la famiglia come “soggetto sociale”. La famiglia fondata sul matrimonio rappresenta, infatti, il pilastro su cui si fondano le comunità locali, il sistema educativo, le strutture di produzione di reddito e il contenimento delle forme di disagio sociale.
Rilevato altresì che:
· È necessario che le istituzioni locali mettano in campo nuovi strumenti a sostegno delle responsabilità familiari: non soltanto misure di sostegno economico per le famiglie bisognose, ma strumenti diversificati attuati con il coinvolgimento delle famiglie stesse in tutte le fasi del processo;
· È doveroso garantire il diritto di ogni persona a formare una famiglia, sostenere il diritto delle famiglie al libero svolgimento delle loro funzioni sociali, riconoscere l’altissima rilevanza sociale e personale della maternità e della paternità, sostenere in modo più adeguato la corresponsabilità dei genitori negli impegni di cura e di educazione dei figli, promuovere le valorizzare la famiglia come struttura sociale primaria di fondamentale interesse pubblico, attuare le condizioni necessarie affinché nell’ambito della stessa famiglia possa realizzarsi la compresenza di più generazioni.
Sottolineato che:
· La legislazione vigente già prevede, senza alcuna necessità di introdurre nel codice civile nuovi istituti, l’effettivo riconoscimento dei diritti comuni ai conviventi more uxorio (cioè “secondo il costume matrimoniale”) in quanto persone e cittadini e quindi il riconoscimento pubblico delle unioni civili non trova alcuna giustificazione logica in campo giuridico.
· L’unica giustificazione plausibile riscontrabile in merito alla volontà di riconoscere civilmente le unioni civili è il tentativo di equiparare il matrimonio fra uomo e donna al matrimonio omosessuale;
· Il riconoscimento legale delle unioni omosessuali o l’equiparazione legale delle stesse al matrimonio produrrebbe una grave forma di ingiustizia sociale e la conseguente svalutazione dell’istituto matrimoniale.
Questo Consiglio Comunale impegna il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale:
· Ad esprimere contrarietà verso i principi espressi nel Disegno di legge n° 1339 e a chiederne il ritiro;
· Ad inviare la presente mozione alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica ed ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari di Camera e Senato;
· A convocare un Consiglio Comunale aperto sul tema della tutela della famiglia come consacrata dalla Costituzione, al fine di raccogliere suggerimenti e proposte per l’assistenza delle famiglie residenti nel territorio comunale, avvalendosi anche dell’apporto delle associazioni familiari.