COMUNICATO STAMPA: JELLY WAX, ANCORA VELENI

Opera, 11 luglio 2007
In risposta all’irritante comunicato stampa del Sindaco operese Alessandro Ramazzotti.
A quanto pare, dopo le dichiarazioni di Vincenzo D’Onofrio della lista Locate Viva, non sono l'unico a dire che l'Amministrazione operese, quella di Locate ed il Comitato anti Jelly Wax in realtà erano tutt'altro che interessati ad allontanare l'azienda da Opera. Anzi volevano potenziarla alla Gabellina (dietro lo Zerbo aldilà della Valtidone). Ma alla fine l'azienda, con i permessi ridotti all'osso dalla Giunta Provinciale della Colli (potenziati poi dalla sinistra di Penati appena insediatosi, ma tardivamente a operatività aziendale compromessa), ha dirottato i suoi investimenti altrove. Però non ha lasciato l'area di Via Adda a cui mi sono riferito e di cui il Sindaco Ramazzotti dovrebbe parlare anzichè fare tanti giri di parole e prendere in giro i cittadini. Signor Sindaco è un dato di fatto oppure no che il Comitato che godeva della sua fiducia (tanto che il presidente ora è un suo consigliere) allarmava il paese asserendo che la SVR cominciava i lavori in Via Adda? Signor Sindaco è vero o no che senza i permessi della Regione ed ovviamente del Comune la SVR non avrebbe potuto fare alcun lavoro? Signor Sindaco è vero o no che lo stralcio dal Parco Sud è avvenuto durante la sua legislatura senza che il Comune presentasse opposizioni? Signor Sindaco è vero o no che gli stralci vengono indirizzati alla Regione ma protocollati al Comune che li trasmette? Signor Sindaco è vero o no che io presentai una mozione dove chiedevo che per ovviare al problema si rendesse l'area di Via Adda parco pubblico e voi me la bocciaste? Signor Sindaco chi ci guadagna dall'avere reso, oggi, industriale quell'area? Signor Sindaco chi invece avrebbe guadagnato se fosse diventata un parco pubblico? Signor Sindaco ma quando comincerà a dire la verità agli operesi? Signor Sindaco ma quando comincerà, almeno, a rispondere a qualche domanda e fare meno la vittima sacrificale? Signor Sindaco, infine, ma quando si dimette che ne abbiamo piene le scatole della sua arroganza?